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ADDITIVI POLIMERICI TERMICI




Additivi per polimeri  termoplastici


COME CONTRIBUIRE A IMPEDIRE CHE I POLIMERI SUBISCANO

IL DEGRADO DELLE PROPRIETA' 

chimico-fisiche quando sono esposti a:



    luce solare


    altre sorgenti

    di luce ultravioletta


     trattamenti termici durante la

    lavorazione

    polimeri termoplastici  

    QUALI sono studiati in particolare?

    • poliolefine compresi gli omopolimeri di olefine come polietilene a bassa e alta densità,
    • polipropilene, polistirene, polibutadiene,
    • poliisoprene e simili, e
    • copolimeri delle olefine con altri monomeri etilenicamente insaturi come copolimeri etilene-propilene,
    • copolimeri etilene-butene, etilene-vinilacetato copolimeri, copolimeri stirene-butadiene, copolimeri stirene-acrilonitrile e copolimeri acrilonitrile-stirene-butadiene;
    • cloruro di polivinile e cloruro di polivinilidene, comprendenti sia gli omopolimeri che i copolimeri del cloruro di vinile e del cloruro di vinilidene tra loro o ciascuno con acetato di vinile o altri monomeri etilenicamente insaturi;
    • poliacetali come poliossimetilene e poliossietilene;
    • poliesteri come polietilene tereftalato;
    • poliammidi come nylon 6, nylon 6-6 e nylon 6-10, e poliuretani.


    Le Poliolefine

    classe di macromolecole composte da monomeri di olefine (detti anche alcheni, basati sulla struttura CnH2n)


    possono essere impiegati sia come polvere o come granuli, sia come articoli formati, ad esempio fibre, film, fogli ed altri articoli formati ed anche come lattice e schiume.


    Nella famiglia delle Poliolefine vi è il Polipropile, Polietilene, Poliisobutilene, etc.

    La Poliolefina preferita per le ricerche rimane  il polipropilene, costituito prevalentemente da macromolecole isotattiche ed ottenuto per polimerizzazione del propilene in presenza di catalizzatori stereospecifici.


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    PROBLEMATICHE

    Piccole quantità di benzofenoni, benzotriazoli, amminofenoli, composti triazolici, fosfiti, tiofosfiti, chelati di metalli di transizione, composti organo-stannici, carbammati e tiocarbammati, esteri dell'acido alfa-cianoacrilico, ecc., utilizzate da sole o in opportune combinazioni tra loro, stabilizzano i polimeri sintetici in misura praticamente accettabile, ma non risolvono il problema.

    Alcuni derivati ​​della 2,2,6,6-tetra-alchil-piperidina sono ottimi stabilizzanti della luce solare e del calore migliorano notevolmente la foto- e termo-stabilità dei polimeri sintetici, ma per raggiungere valori soddisfacenti è necessario utilizzarli in combinazione con altri stabilizzanti. 


    Inoltre, quando vengono utilizzati per articoli sottili, come film e fibre, vengono facilmente estratti durante i lavaggi o in generale quando vengono portati a contatto con acqua o con soluzioni acquose di tensioattivi.


    SOLUZIONI 

    Una delle INNOVAZIONI scientifiche ha portato la Green@Additech dagli anni '90 a fornire una nuova classe di Stabilizzanti per polimeri sintetici termoplastici

    rispetto alla tecnica tradizionale

    Si tratta di stabilizzanti  che proteggono maggiormente i polimeri dal sole, dal calore quando sono lavorati e dagli UV, offrendo al contempo una maggiore resistenza alla rimozione quando i polimeri o le composizioni polimeriche che li compongono vengono messi a contatto con mezzi acquosi, come durante il lavaggio.

    In tal modo i polimeri termoplastici vengono stabilizzati mediante nuovi derivati ​​di alchilene diammine N,N'-piperidil-tetralchilsostituita

    Piperidine e Piperazine

    patentPiperidine IT
    patentPiperAZINEe 2US
    patentPiperidine 2IT
    patentPiperidine
    Amine Review Us
    Amine Review 2Us
    Amine Review 3Us
    Piperidine Review 1Us

    Amine impedite e inibizione dell'Ossigeno

    unsplash